POSSIBILI IMPIEGHI
Unico sul mercato italiano per formulazione e quantitativo di artemisinina e flavonoidi, Artennua® può essere un supporto utile nel trattamento di patologie anche di natura infettiva ad andamento sub acuto cronico e per il sostegno del sistema immunitario di cani e gatti.
Nel corso di patologie quali leishmaniosi canina o altre a carattere sub acuto cronico, sono consigliati due mesi di trattamento continuativo con periodi di riposo fino a tre mesi, a seconda del giudizio del medico veterinario in rapporto alle condizioni cliniche dell’animale trattato.
A scopo preventivo, come rinforzo per il sistema immunitario, la somministrazione può prevedere un utilizzo continuativo per un mese con una sospensione settimanale, e successiva somministrazione a giorni alterni e tempistiche da valutare da parte del medico veterinario.
I periodi di sospensione di trattamento non sono legati a fattori di tossicità di A. annua e dei suoi principi attivi, ma dipendono dalla saturazione dei recettori dell’artemisinina, non specifici, ma coinvolti più in generale nella risposta immunitaria.
Artennua® è quindi un mangime complementare con caratteristiche innovative e meritevole di attenzione da parte dei medici veterinari per un approccio integrato al trattamento di numerose patologie di cani e gatti, disponibile in confezione da 90 capsule da 200 mg. I tempi di somministrazione possono variare in funzione delle condizioni cliniche dell’animale e delle ragioni per cui viene utilizzato, su indicazione del medico veterinario curante.
Per ulteriori informazioni, rivolgersi a Livisto Italia e agli informatori/agenti presenti sul territorio, oppure scrivere a: marketingpets@livisto.com.
1. I risultati di questi studi sono stati presentati da Tricopharming durante l’ultimo Congresso internazionale sulla leishmaniosi organizzato da LeishVet tenutosi a Nizza ad aprile 2024.
2. Saeed MEM, Breuer E, Hegazy MF, Efferth T. Retrospective study of small pet tumors treated with Artemisia annua and iron. Int J Oncol. 2020;56(1):123-138. doi:10.3892/ijo.2019.4921
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